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Mercoledì 24 dicembre 2008 Gesù, dopo aver sofferto un unico sacrificio per i peccati, e per sempre, si è seduto alla destra di Dio.

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Messaggio  angelo picone Mer 24 Dic 2008 - 16:44

Mercoledì 24 dicembre 2008 Gesù, dopo aver sofferto un unico sacrificio per i peccati, e per sempre, si è seduto alla destra di Dio.
Gesù nostro Signore... è stato dato a causa delle nostre offese ed è stato risuscitato per la nostra giustificazione.
Ebrei 10:12 - Romani 4:24, 25
Guadagnarsi il ciclo con le sofferenze?
Riguardo alla morte di uno scrittore francese, un critico letterario ha scritto: "La sua fine dolorosa gli ha permesso di sublimare la sofferenza umana dandole il suo vero senso spirituale di riscatto e di redenzione".
E' abbastanza corrente l'idea di "guadagnarsi il cielo" soffrendo sulla terra e che le sofferenze presenti saranno compensate dalla felicità nell'aldilà. Ma questo ragionamento non è biblico, di conseguenza è falso e pericoloso. La sofferenza umana, per quanto intensa, non può mai avere valore di riscatto. Per quanto sia grande e ben accetta, essa non può espiare la minima colpa. Anche le sofferenze subite da Gesù da parte degli uomini, dalla mangiatoia alla croce, non potevano espiare i peccati dell'umanità. Mettevano in risalto la perfezione di colui che le sopportava, ma non avevano valore di redenzione. La Bibbia insegna chiaramente che solo le sofferenze conosciute da Cristo sulla croce, durante le tre ore di tenebre, sono tenute in conto da Dio per l'espiazione dei miei e dei vostri peccati. "Cristo ha sofferto una volta per i peccati, lui giusto per gli ingiusti" (1 Pietro 3:18).
Che cosa potremmo aggiungere a questo sacrificio? Gesù ha risposto a tutte le esigenze della santità divina. Dio l'ha dimostrato risuscitando suo Figlio dai morti ed innalzandolo nella gloria. Gesù, dopo aver offerto un unico sacrificio per i peccati, e per sempre, si è seduto alla destra di Dio, e aspetta soltanto che i suoi nemici siano posti come sgabello dei suoi piedi. Infatti con un' unica offerta egli ha reso perfetti per sempre quelli che sono santificati. Anche lo Spirito Santo ce ne rende testimonianza. Infatti, dopo aver detto: «Questo è il patto che farò con loro dopo quei giorni, dice il Signore, metterò le mie leggi nei loro cuori e le scriverò nelle loro menti», egli aggiunge: «Non mi ricorderò più dei loro peccati e delle loro iniquità». Ora, dove c' è perdono di queste cose, non c' è più bisogno di offerta per il peccato. Avendo dunque, fratelli, libertà di entrare nel luogo santissimo per mezzo del sangue di Gesù, per quella via nuova e vivente che egli ha inaugurata per noi attraverso la cortina, vale a dire la sua carne, e avendo noi un grande sacerdote sopra la casa di Dio, avviciniamoci con cuore sincero e con piena certezza di fede, avendo i cuori aspersi di quell' aspersione che li purifica da una cattiva coscienza e il corpo lavato con acqua pura. Manteniamo ferma la confessione della nostra speranza, senza vacillare; perché fedele è colui che ha fatto le promesse. Facciamo attenzione gli uni agli altri per incitarci all' amore e alle buone opere, non abbandonando la nostra comune adunanza come alcuni sono soliti fare, ma esortandoci a vicenda; tanto più che vedete avvicinarsi il giorno. Infatti, se persistiamo nel peccare volontariamente dopo aver ricevuto la conoscenza della verità, non rimane più alcun sacrificio per i peccati; ma una terribile attesa del giudizio e l' ardore di un fuoco che divorerà i ribelli. Chi trasgredisce la legge di Mosè viene messo a morte senza pietà sulla parola di due o tre testimoni. Di quale peggior castigo, a vostro parere, sarà giudicato degno colui che avrà calpestato il Figlio di Dio e avrà considerato profano il sangue del patto con il quale è stato santificato e avrà disprezzato lo Spirito della grazia? Noi conosciamo, infatti, colui che ha detto: «A me appartiene la vendetta! Io darò la retribuzione!» E ancora: «Il Signore giudicherà il suo popolo». È terribile cadere nelle mani del Dio vivente.
Ma ricordatevi di quei primi giorni, in cui, dopo essere stati illuminati, voi avete dovuto sostenere una lotta lunga e dolorosa:
talvolta esposti agli oltraggi e alle vessazioni; altre volte facendovi solidali con quelli che erano trattati in questo modo. Infatti, voi simpatizzaste con i carcerati e accettaste con gioia la ruberia dei vostri beni, sapendo di possedere una ricchezza migliore e duratura. Non abbandonate la vostra franchezza che ha una grande ricompensa! Infatti avete bisogno di costanza, affinché, fatta la volontà di Dio, otteniate quello che vi è stato promesso. Perché: «Ancora un brevissimo tempo e colui che deve venire verrà e non tarderà; ma il mio giusto per fede vivrà; e se si tira indietro, l' anima mia non lo gradisce». Ora, noi non siamo di quelli che si tirano indietro a loro perdizione, ma di quelli che hanno fede per ottenere la vita.
angelo picone
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